POESIA/ La libellula
Oggi, una libellula lungo la strada,
e la traccia di Amelia che si rifà viva .
“[…] dissipa tu
la resa del corpo al nemico. Dissipa la mia effige,
dissipa il remo che batte sul ramo in disparte.
Dissipa tu se tu vuoi questa dissipata vita dissipa
tu le mie cangianti ragioni, dissipa il numero
troppo elevato di richieste che m’agonizzano:
dissipa l’orrore, sposta l’orrore al bene […]”
(Amelia Rosselli, da La Libellula, 1958)