POESIA/ Rocco Scotellaro. A una madre, Il grano del sepolcro
A Rocco Scotellaro, il poeta del sud…
A una madre
Come vuoi bene a una madre
che ti cresce nel pianto
sotto la ruota violenta della Singer
intenta ai corredi nuziali
e a rifinire le tomaie alte
delle donne contadine?
Mi sganciarono dalla tua gonna
pollastrello comprato alla sua chioccia.
Mi mandasti fuori nella strada
con la mia faccia.
La mia faccia lentigginosa ha il segno
delle tue voglie di gravida
e me le tengo in pegno.
Tu ora vorresti da me
amore che non ti so dare.
Siamo due inquilini nella casa
che ci teniamo in dispetto,
ti vedo sempre tesa
a rubarmi un po’ di affetto,
tu che a moine non mi hai avvezzato.
Una per sempre io ti ho benvoluta
quando venne l’altro figlio di papà:
nacque da un amore in fuga,
fu venduto a due sposi sterili
che facevano i contadini
in un paese vicino.
Allora alzasti per noi lo stesso letto
e ci chiamavi Rocco tutt’e due.
*
Il grano del sepolcro
E’ cigliato nello stipo il grano
del sepolcro per Gesù bendato.
Verrà giugno, morirà anche mia madre,
voglio portarle spighe spigolate
dentro il suo scialle sacro
che per altro non avrò toccato.
Allora la casa sarà la via che mi mantiene:
non morire, mamma mia, che ti vorrò più bene.
(Rocco Scotellaro)
– una produzione LucaniArt Magazine –
recitazione Elide Fumagalli
realizzazione Marina Minet
fotografia Alan Parker – Martin Provost
musica Michael Nyman
Grazie per il modo delicato con cui hai ricordato un grande uomo del sud.
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franco virga said this on gennaio 13, 2012 a 2:00 PM |
Grazie per il modo in cui hai ricordato un grande uomo del sud e complimenti per il tuo bellissimo blog
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franco virga said this on gennaio 13, 2012 a 2:03 PM |
Grazie per queste emozioni, un grande uomo da ricordare.
CILLA Rocco – Genzano di Lucania
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Rocco CILLA said this on febbraio 5, 2012 a 9:13 PM |