LIBRI/ Jules e Jim di Henri-Pierre Roché

Kathe aveva detto “Si ama pienamente per un attimo solo”. Quell’attimo ritornava sempre (Julie e Jim, H. P. Rochè)

Un libro d’amore e sull’amore, dalle intuizioni rapide e folgorati, di cui si è detto e scritto tanto. Non aggiungo altro, riporto semplicemente qualche sottolineatura a margine, basterà!

“Tutte le inclinazioni che da un cuore vanno ad un altro cuore, ah! mio Dio, mio Dio! di quanti dolori sono causa” disse Jim (p.30)

“La calma” disse Kathe ” è una maschera. Maschera per maschera, preferisco la violenza” (p.132)

La felicità si racconta male. Si logora anche: e non ce ne accorgiamo. (p.194)

Se si ama qualcuno, lo si ama così com’è. Non si desidera influenzarlo, perchè, se ci si riuscisse, non sarebbe più lui. Meglio rinnciare all’essere che si ama che cecare di modificarlo, con la pietà  con la tiranna (p.196)

L’amore, l’indifferenza si alternavano in loro. Era quest’ultima a guadagnare terreno, ma l’amore, quando c’era, travolgeva tutto (p.208)

E’ bello non avere nè contratti nè promesse, e fare affidamento, un giorno dopo l’altro, solo sul proprio amore. Ma quando soffia il dubbio, si barcolla nel vuoto (p.208)

Cecavano, sgomenti, un posibile rifugio. Non lo trovarono. Si rifugiarono, una volta ancora, per abitudine, l’uno nell’altro -ma come due condanati (p.210)

E’ duro da uccidere un amore (p.212)

(Jim) sentiva tutta quella sofferenza come superflua, com un resido di epoche remote, egli sembrava che non avesse niente a che fare con l’amore (p.213)

(Henri-Pierre Roché, Jules e Jim, Adelphi 1987)

~ di maria pina ciancio su agosto 21, 2010.