LIBRI/ Le due anime del giullare di Salvo Zappulla
Si considera persona intelligente lo scienziato che saltellando di gioia annuncia all’opinione pubblica di essere riuscito a scoprire una nuova potentissima arma mortale in grado di consegnar alla nazione il predominio militare, oppure lo stesso che, dopo aver realizzato la tremenda scoperta, ha un ripensamento e distrugge immeditamente la formula rinunciando alla gloria personale? (S. Z.)
E si potrebbe continuare con altri richiami alla brillante e atipica nota introduttiva (Sproloqui) di questo libretto, che prosegue magnificamente così: «E’ più intelligente chi intuisce che vendendo il suo appezzamento di terreno potrà ricavarci un ottimo affare o l’altro che si accontenta di piantarci le rose per il solo gusto di innaffiarle?»
Ecco, questo solo per dire che “Le due anime del giullare” è un libro letterariamente sensuale, cioè fatto di tecnica ed ispirazione, perchè come sosteneva Marguerite Duras, quando il corpo dello scrittore si fonde con i propri libri, si genera una sensualità di riflesso, fatta non solo di carta e inchiostro, ma anche di testa, carne, sudore.
I diciotto racconti brevi che compongono questa raccolta, sono tutti sostenuti da una filosofia di vita ‘pura’ (priva di retorica), che attraverso un linguaggio schietto, surreale e ironico (sarcastico talvolta), ma di grande godibilità, sottende una profonda crisi interiore e collettiva della società.
La forza immaginifica di questi racconti di Salvo Zappula (Sortino 1961), sta nel recupero di una semplicità di vita (qualcuno la chiamerebbe saggezza), che sa ancora esistere, stupire, commuovere.
A tal proposito, ho trovato di grande fascino e intelligenza il racconto ‘L’amara guerra del soldato Taylor’, che non stenterei ad accostare per significanza e forza di denuncia delle atrocità della guerra, ad alcuni passaggi del bellissimo “Niente di nuovo sul fronte occidentale” (1929) dello scrittore tedesco Remarque.
• Salvo Zappulla, Le due anime del giullare, Ed. Prova d’Autore 1992
Maria Pina Ciancio
Un altro lavoro indovinato! Io ho letto diversi romanzi di Salvo Zappulla, e ti assicuro, Maria Pina, che per fantasia non lo supera nessuno..
..geniale ‘Il mostro’ ..il mio preferito ‘L’ombra’
Ciao, ‘notte 🙂
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Rina Accardo said this on Maggio 29, 2009 a 6:39 PM |
non ho avuto la fortuna di leggerne altri, ma ti prendo in parola Rina. Salvo è davvero uno ‘stratega’ della parola a cui fa da supporto una fantasia e un senso dell’immaginazione straordinariamente calviniani!
Un abbraccio notturno (ricambiato)
Mapi 🙂
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maria pina ciancio said this on Maggio 29, 2009 a 6:42 PM |
Grazie a entrambe: mi avete conmmosso
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salvo zappulla said this on Maggio 29, 2009 a 9:59 PM |
ho letto anch’io un racconto di questo libro che mi è piaciuto molto: “il pesce-caimano” sui voltagabbana… l’ho trafugato dal comodino di mapi durante le vacanze pasquali. Cla’
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Claudia said this on Maggio 30, 2009 a 9:29 PM |
grazie del passaggio Salvo.
Questo è per te:
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Mapi said this on Maggio 31, 2009 a 10:02 am |
Non conoscevo questo testo di Zappulla ma ne ricordo un altro che mi ha fatto riflettere, pensare…e riscoprire alcuni colori ed emozioni che pensavo aver dimenticato…sogni, stupore, quotidiano!
Dimenticavo di nominare quel romanzo letto…”L’Ombra”, un caro saluto e a rileggerci presto, Alice
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Alice said this on giugno 8, 2009 a 2:47 PM |