TEATRO/ Antigone di Massimo Sannelli
ANTIGONE di Massimo Sannelli
regia e interpretazione : Esnedy Milán Herrera
coreografia : Ulises Mora
video : Luca Manes
dir. della fotografia : Bruno Fundarò
Teatro Manhattan, Via del Boschetto 58 (Roma, Rione Monti)
13 marzo 2009, ore 21
14 marzo 2009, ore 21
15 marzo 2009, ore 18
info e prenotazioni : 331 3271160
il manifesto può essere scaricato dalla homepage del sito http://www.massimosannelli.splinder.com/
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La figlia non usata
resta viva tra i morti,
col corpo che conosce
solo il coltello d’oro
dello sguardo alla nuca.
I morti non proteggono
chi non ha una difesa
e vive ancora.
Sola,
sono la vostra erba
vile e ancora un’allodola,
una colomba acerba
e un niente, l’immatura,
la troppo o troppo poco
vergine, che non muore
come suo pad re, cieca:
e voi – che cosa fate?
Antigone parla di sé. Condannata a scomparire in una grotta, rimarrà vergine, non sposa, non madre, non uccisa ma non viva, colpevole di aver agito secondo la giustizia divina e secondo il cuore.
Questa Antigone è molte cose nello stesso tempo: un simbolo della giustizia naturale, che soffre a contatto con la giustizia ufficiale; un personaggio che rivendica i propri valori, e soprattutto una donna, che deve capire – e che non può capire – lo Stato che condanna la pietà. Il re Creonte la offende dicendo: «Non sono donna di nessuna donna». Per pa ura di sembrare una donna, l’uomo – non solo questo re – punisce la donna: e questo è il dramma nel dramma – allora e oggi. Il culmine è l’accusa finale di Antigone a tutti gli uomini, compreso il pubblico: io sono sola, devo scomparire, «e voi – che cosa fate?».
Esnedy Milán Herrera
È nata a Las Tunas (Cuba) e vive a Roma. La sua formazione teatrale si è svolta a Cuba e in Italia, sotto la guida di Coco Leonardi e di Elisabeth Kam. Si è diplomata presso l’International Acting School di Roma. Ha recitato in testi classici e contemporanei (tra gli altri: Marco Antonio, da William Shakespeare, Mirra, di Vittorio Alfieri, La casa di Bernarda Alba di Federico García Lorca, Cecilia Valdés di Cirilo Villaverde, Santa Giovanna dei Macelli di Bertolt Brecht, Naufragio di Francesco Randazzo), a Cuba e a Roma. Ha scritto e diretto Le due amiche orfane (Teatro Rialto Santambrogio, Roma), interpretato da Caterina Gramaglia e Véronique Vergari. Ha diretto e interpretato Liturgia di Alejo Carpentier (Iila, Roma) e interpretato la poesia di Marina Cvetaeva (Teatro Sala Uno, Roma). Ha recitato nei film Il lato sinistro del cuore (regia di Giuseppe Cimino e Alessandro Chetri) e Quello che c’è sotto il fiume (regia di Massimo Bettini). Nel 2009 cura la regia del progetto Tre donne (tre monologhi di Massimo Sannelli: Antigone, seguita da Saffo e Cassandra). Ha pubblicato il libro di racconti Colmena (Altromondo, 2009). Recita nella fiction di Rai Uno Butta la luna 2, nel ruolo di Amina.
Cara Amica, eccomi dopo tanto tempo.
La primavera ormai preme e sboccia anche qui a Milano.
Un abbraccio.Isa
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isacrazy said this on marzo 29, 2009 a 9:53 PM |
@ Isa, un carissimo saluto ricambiato. Mapi
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mapi said this on aprile 18, 2009 a 4:14 PM |
Antigone, una donna che si confronta con le leggi dettate dall’uomo…“a chi domanderò aiuto, se per la mia pietà mi sono guadagnata il nome di empia?” mi ha richiamato alla mente un’altra figura femminile, Christine de Pizan nella Cité des Dames, “Ahimè, mio Dio, perché non mi hai fatta nascere maschio? Tutte le mie capacità sarebbero state al tuo servizio, non mi sbaglierei in nulla e sarei perfetta in tutto, come gli uomini dicono di essere…”
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Alice said this on aprile 26, 2009 a 4:24 PM |
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Notizie dai blog su Passione d’amore said this on Maggio 20, 2010 a 10:17 am |