LIBRI/ Tre cavalli di Erri De Luca

In un giorno migrano le persone di un anno, niente più “tienimi” nè noccioli d’olive (Erri De Luca)

La vita di un uomo dura Tre Cavalli e il protagonista di questo romanzo ha appena superato anche il secondo, con i suoi innesti e le sue potature. Ha cinquant’anni, vive nel Sud dell’Italia, fa il giardiniere, parla con gli alberi, legge libri usati, si reca a bere di tanto in tanto un bicchiere di vino all’osteria. Una vita fatta di silenzi, pienezze e di ricordi “ricordo giorni e mosse che vanno come il tracciato di una creapa, puntano sul casaccio per inventare un modo di durare”. Poi un giorno arriva Laila. Trent’anni. E’ alta, ha mani capaci, zigomi alti, tempie dolci. Lui le racconta una storia. Ai giovani piacciono le storie. Le regala un vaso con la salvia. Gli ricapita amore, desiderio, attesa. Un altro segno dell’attesa. E contemporaneamente le chiacchierate con Salim. L’emigrato africano, che vive in una casa senza porte e senza finestre. Poi vengono pensieri e frasi da una lontananza, che non sa far niente per fermarle. I suoi trent’anni, l’Argentina, Dvora, la guerra clandestina. Il sangue e il tempo di  quando gli ammazzano la sposa. I giorni dopo Dvora sono giorni lenti, giorni senza attesa. Giorni tutti a Sud. Prima di fuggire da quella terra insanguinata, si porta dietro le sue scapette da ginnastica con i lacci ben legati, perchè le toglieva così Dvora, sempre allacciate. Leila è una piena di abbracci. Ride. I piedi si sfregano sotto il tavolo, si combinano sotto le lenzuola “e io so da capo che amo questa donna e che questo amore ha diritto di essere l’ultimo per me”. Ma niente è per sempre. La vita dà e toglie. Senza Laila la vita si indurisce nuovamente, per assorbire il colpo ed accettarlo. Passano giorni senza Laila. Non c’è via di fuga, non c’è altro Sud adesso.  Solo erba da falciare a mano, solo fiato dentro al petto, bosogno di salvarla/si “prima di lei io so il male di ammazzare e glielo posso risparmiare”. Sono bagnate di sangue le ultime pagine di questo romanzo. Un sangue che appartine e tante vite, a tante storie. Quella del protagonista, di Dvora, di Laila, di Salim. Tutto è circolare. Tutto si fa sintesi, nella metafora del distacco e della “perdita”.
“Vedo la linea rossa del tramonto che separa giorno da notte, penso che il mondo è opera del re del verbo dividere e aspetto la linea che viene a staccarmi dai giorni”.
Mi fermo qui per non svelare il cuore “rosso” della storia. Il fascino, la tensione, il fiato che batte nella gola e sotto i nervi di queste ultime pagine del romanzo di Erri De Luca. Lo chiudo e lo riapro all’inizio. Le citazioni hanno sempre un senso, dopo aver letto.
Guai a quelli che non praticano la propria purezza con ferocia (Mario Trejo)
Erri De Luca, Tre cavalli, Feltrinelli 1999

[by Maria Pina Ciancio]

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~ di Maria Pina Ciancio su Maggio 1, 2008.

23 Risposte to “LIBRI/ Tre cavalli di Erri De Luca”

  1. ha l’aria di essere una storia semplice, letta così, ma se si tratta di de luca… so che mi sorprenderei comunque!

    un bacio!
    Patty!

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  2. certo che le tue recensioni fanno proprio venire voglia di leggere…mettiamo anche questo libro nella lista dei desideri.
    Mi piace la frase: “I piedi si sfregano sotto il tavolo, si combinano sotto le lenzuola”. E poi mi hai incuriosito con la storia del cuore rosso.

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  3. L’ho ripreso in mano questo libro, dopo aver letto la tua recensione. Sono ritornata su alcuni punti del romanzo e alla fine, sulle pagine in cui il nodo si scioglie. Trovo che questo libro rispetto a tanti altri di De luca contenga in sè una trama abbstanza spessa e accattivante.

    “So che porta via con sè il coltello per continuare a tagliare pane, a fare mazzi di fiori, a spaccare un frutto.
    Chi ama le cosa e sa il valore di usarle, non le abbandona a un ultimo servizio maledetto”

    Ecco, DE Luca è straordinario proprio in questo.
    Ciao NIC :-*

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  4. PassoParola: torna il festival del cammino

    Tre giornate all’insegna del camminare fra musica, letteratura, filosofia e teatro. Gli eventi (gratuiti) dal 13 al 15 giugno 2008 in tre paesi del parmense toccati dalla storica via Francigena. Tra gli ospiti, fra gli altri, Erri De Luca, Mauro Corona, Eraldo Affinati, Riccardo Tesi e Banda Osiris.

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  5. ciao! grazie della visita al mio blog! tornerò a trovarti perchè ho notato che la passione per la lettura ci accomuna!! a presto! irene

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  6. @Patty, la storia non è semplice, ho evitato volutamente di raccontare l’intreccio che si dipana soprattutto sul finale, per non di-svelare troppo. E’ un bel libro comunque, da leggere tutto in un fiato. Un bacio 🙂

    @Panirlipe, ci sono momenti altamente poetici nei romanzi di De Luca, come la frase che riporti nel post. Un saluto 🙂

    @Nic, i romanzi di De Luca vivono soprattutto di momenti di riflessione e di belle intuizioni narrative. Questo però, forse più degli altri, ha una un intreccio che nell’impasto della parola (scavata, sanguigna, sapienziale) ha una sua forza e solidità trascinante che spinge e risucchia verso un finale “risolutivo”.

    @Pasaparola, grazie della segnalazione (molto interessante) 🙂

    @Irene, condivideremo libri allora, filamenti di storie e di parole. A presto 😉

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  7. Erri De Luca riesce sempre ad inserire gli odori tra le pagine… non di inchiostro o cellulosa, ma di sudore, sangue, paura… poi c’è il silenzio, interrotto dal rumore assordante dei pensieri… non l’ho letto ma credo che non deluderà nemmeno questo testo 🙂
    Un abbraccio.

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  8. @ Cassandra, grazie del passaggio e dell’intervento. La scrittura di De Luca vive di quel fascino acuto, ma sincero e umano, capace di aprire allo sgurado sempre nuove prospettive. Un abbraccio cara. Mapi

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  9. Salve!

    Bella recensione-racconto. Non leggerò il libro. A volte basta una recensione-racconto.

    Pensa che una volta ho pensato di scrivere un libro fatto di titoli di racconti. (Lo sto facendo, con i titoli delle mie opere.)

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  10. Mi hai davvero incuriosito: complimenti per questa recensione!
    Un caro saluto.
    princi

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  11. “Leggo solo libri usati (……..) I libri usati sono petulanti, i fogli non stanno quieti a farsi girare, resistono e bisogna spingere per tenerli giù. I libri usati hanno le costole allentate, le pagine passono lette senza tornare a sollevarsi.”

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  12. @PRINCI – è un bel libro, ti consiglio di leggerlo. Mapi 🙂

    @eIOso- ecco, ti propongo un duetto: “…Così alla trattoria di mezzogiorno mi siedo alla stessa sedia, chiedo minestra e vino e leggo. Sono romanzi di mare, avventure di montagna, niente storie di città, che già le ho intorno. Alzo gli occhi per un pò di sole riflesso nel vetro della porta d’ingresso da dove entrano in due, lei con aria di vento addosso, lui con aria di cenere”. Mapi 🙂

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  13. Mapi… ma la citazione di Trejo è ferocemente conturbante! De luca di solito riesce ad imbastire pagine che sono acquerelli… e non mancherò forse proprio perchè me l’hai proposto così! Thanks!
    baciblù

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  14. amo da sempre questo falegname delle parole, perche ne scopre le venature segrete,piene di senso

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  15. falegname delle parole, mi piace. Anche se lui dovrebbe avere fatto il muratore. Falegname suona meglio, è più dolce.

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  16. @JOOLAND la citazione di questo poeta argentino racchiude tutta l’anima del libro.
    .
    @LINO sono “venature segrete” che scopre e porta in superficie per chi sa riempirle di senso.
    .
    @PANI Prima di diventare giornalista, scrittore e traduttore dall’ebraico, Erri De Luca ha fatto il muratore, l’operaio, lo scaricatore all’aeroporto di Catania. Non dimentichiamo inoltre che pur appartenendo a una terra di mare, è diventato alpinista e scrittore di “montagna”.
    .
    Un saluto e buon fine settimana a tutti voi. Mapi (qui bella giornata di sole)

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  17. Non ho letto ma ho visto il film “il cacciatore di aquiloni”…beh…splendido…mi è piaciuto tantissimo…(in rif al tuo com sul mio post)…grazie per la tua traccia.
    Passo al tuo post…interessantissimo, come sempre.
    Anche io, 50 da qualche anno superati…come il protagonista e come lui non pronta ma di fronte ad un distacco…le potature nel mio giardino con un grosso nodo che mi preme nella gola.

    Non vorrei mai dimenticare quanto fa parte della mia storia…compreso i dolori, le amarezze, i silenzi e quanto sono riuscita a recuperare dei momenti rimossi…e mi piacerebbe che anche l’altra persona continuasse a serbare quel pezzo piacevole della storia in comune…ma se l’altro parla di ricordi come una cosa passata da mettere nel dimenticatoio…significa annullarti per un pezzo di storia…questo può provocare solo dolore.
    Splendidi gli incontri del protagonista di “Tre cavalli”, splendidi momenti carichi di vissuto e di ricchezze di culture…Prendo nota del titolo ma nn posso permettermi di leggerlo in questo momento.
    Ti abbraccio Mapi e a presto spero
    Maria Grazia

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  18. @Cara Maria Grazie, sono felice di leggerti, nonostante ti senta attraversata da un momento poco sereno in questo periodo.
    Voglio scriverti però quello che Erri De Luca dice sul finale di questa incredibile storia: “So che porta via con sè il coltello per continuare a tagliare pane, a fare mazzi di fiori, a spaccare un frutto. Chi ama le cose e sa il valore di usarle, non le abbandona a un ultimo servizio maledetto”.
    Ti abbraccio forte, a presto Mapi

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  19. “Giro pagine docili, bocconi lenti, poi stacco la testa dal bianco di carta e tovaglia e seguo la inea delle mattonelle di rivestimento che gira per la stanza e passa dietro due pupille nere di donna, messe su quella linea come due “mi” spaccati dal rigo basso del pentagramma. Stanno dritti su di me.”

    P.s. scusa il ritardo 🙂

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  20. “In due giorni ritrovo la strada, ripiglio a camminare verso sud. Ho confidenza col buio, spalanca le pupille, allinea i pensieri… ”
    Un abbraccio a te eIOso e grazie 🙂

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  21. “Sei del nord, -dice – quelli del nord restano scemi a guardare il loro bel pianeta sottosopra. Per noi invece il mondo sta così, col sud in alto.”

    Grazie a Te

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  22. Bellissima! 🙂

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  23. […] nel primo libro dello scrittore napoletano da me letto (grazie al bellissimo spunto sulle pagine di Mapi) ho ripescato la bellissima sottolineatura con cui apro i miei pensieri di stanotte. Tre Cavalli mi […]

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