POESIA/Ungaretti, meditazione sulla poesia

Poesia/ è il mondo l’umanità/ la propria vita/ fioriti dalla parola* (Ungaretti )

Da una rilettura di Giuseppe Ungaretti (1888-1970) l’idea di “poesia” in alcuni appunti sparsi del poeta “nomade”.

Frammento 1:

“Io credo che il giorno che non ci sarà più la poesia, non ci sarà nemmeno l’uomo. Il modo tecnico di far poesia può anche mutare, non so né come né quando, se necessità nuove esigeranno che l’uomo si esprime in un modo diverso, con parole diverse, o che parli un linguaggio più rapido; ma l’uomo non potrà vivere senza poesia, perché essa rappresenta il secreto non solo di chi riesce, così per dono, a scriverle sulla carta, ma di tutti, perché tutti l’anno nell’anima. O l’uomo cessa di esistere, e allora al suo posto verrà fuori una specie di burattino che si muove automaticamente, o resta ancora uomo con tutte le sue qualità fondamentali (fantasia, sentimento, senso di comunione con gli altri, ecc); in questo secondo caso, la poesia per forza continuerà a vivere”.

Frammento 2:

“L’esperienza poetica è esplorazione di un personale continente d’inferno, e l’atto poetico, nel compiersi, provoca e libera, qualsiasi prezzo possa costare, il sentire che solo in poesia si può cercare e trovare libertà. Continente d’inferno, ho detto, a causa della singolarità del sentimento di non essere come gli altri, ma in disparte, come dannato, e come sotto il peso di una speciale responsabilità: quella di scoprire un segreto e rivelarlo agli altri. La poesia è scoperta della condizione umana nella sua essenza, quella di essere un uomo d’oggi, ma anche un uomo favoloso, come un uomo dei tempi della cacciata dall’Eden; nel suo gesto d’uomo, il vero poeta sa che è prefigurato il gesto degli avi ignoti, nel seguito di secoli impossibile a risalire, oltre le origini del suo buio”.  (da Vita di un uomo, Nota introduttiva)

Frammento 3:

“Soltanto la poesia, l’ho imparato terribilmente, lo so, la poesia sola può recuperare l’uomo, persino quando ogni occhio s’accorge, per l’accumularsi delle disgrazie, che la natura domina la ragione e che l’uomo è molto meno regolato dalla propria opera che non sia alla mercè dell’Elemento”.

La felicità creativa, la fede nella parola, l’eternità della poesia. Ecco cosa mi colpisce di  questi appunti di Ungaretti. L’opera salvifica della poesia, che nel suo inquieto e tormentato cammino, si fa salvezza, grazia, luce. Mapi

Commiato, 1916 (da Il porto Sepolto)

Segnalo anche un testo inedito del poeta, vergato a mano, sul frontespizio di un libro donato all’amico Giuseppe Caselena in trincea durante la guerra.

[by Mapi]

© Testi e  immagini di mia proprietà non possono essere utilizzati senza il mio consenso personale

~ di Maria Pina Ciancio su febbraio 22, 2008.

26 Risposte to “POESIA/Ungaretti, meditazione sulla poesia”

  1. non so…potrei dire che quel giorno che non ci sarà più musica non ci sarà nemmeno l’uomo. Ma credo che qui la poesia sia intesa in senso lato, come espressione di bellezza e quindi in tutte le sue forme. E quindi sì, quando la poesia è finita è finita anche la vita.

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  2. grande poeta dell’anima e questo tuo post ti rende contigua al mio sentire..
    roberto

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  3. @PANIRLIPE Credo anch’io che Ungaretti quando parli di poesia intenda qualcosa che vada oltre le parole e che si affacci sull’anima più intima, segreta e misteriosa delle cose, sottendendo “l’arte” in genere come viaggio di scoperta e di ricerca interiore ed esteriore. Un caro saluto Mapi

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  4. @ROBERTO è stato uno dei miei primissimi poeti preferiti, insieme all’americano Lee Masters. Un abbraccio mattutino Mapi

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  5. Agonia

    Morire come le allodole assetate
    sul miraggio

    O come la quaglia
    passato il mare
    nei primi cespugli
    perché di volare
    non ha più voglia

    Ma non vivere di lamento
    come un cardellino accecato
    (G. Ungaretti)

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  6. un caro saluto. necessario visto che ti incontro spesso negli altri blog.

    Senza Ungaretti non ci sarebbe la poesia novecentesca così come la conosciamo: direi che basta questo per ricordarlo, di tanto in tanto.

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  7. @NIC, grazie del bellissimo dono.

    @STEFANO felice del tuo passaggio, anche se ci si incontra spesso per web… 😉 Che dirti, W i contemporanei, ma ogni tanto una rispolverata ai classici non fa davvero niente male 😉 Un saluto carissimo Mapi 🙂

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  8. Che dire? Ungaretti è stato uno dei grandi personaggi che, in un certo senso, mi ha stimolato a cercare dentro di me per avere gli strumenti per cercare negli altri. Altrettanto Montale. Hoi ragione quando ti riferisci ai classici…. tu sai quanto si possa amare Petrarca! E, visto che amo la musica almeno quanto la poesia, direi che il Gigante Beethoven mi ha stimolato tanto quanto i più grandi poeti, moderni e classici. Se a tutto ciò aggiungi certi tormentati messaggi lanciati dalle pennellati di Kandinskij e Caravaggio….

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  9. ma sai carissima che trovai, da ragazzino, il testo di masters in biblioteca nella mitica prima edizione della einaudi: lo aveva preso mio padre per avventura e chissà mai il perchè! lui cattolico controriformista un libro così.. laico! cmq resta un gioiello di acume e intelligenza! un abbraccio e grazie della tua amicizia stupenda
    roberto

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  10. Sono citazioni che toccao la parte più profonda di noi, forse proprio quella poetica che ci è dentro e ci appartiene a volte inascoltata. E sono sicura solo scoprendo o riscoprendo questa parte di noi l’uomo si potrà recuperare. Altrimenti la materia prevarrà sullo spirito non inteso in senso religioso. A volte temo davvero che possa succedere, ma poi vengo in posti come questo e torno a sperare. Grazie carissima, mi diventi davvero ogni giorno più cara, Giulia

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  11. quanta verità in così poche righe!
    che splendore!
    specialmente il secondo frammento!

    brava Mapi! qui mi ci faccio una cultura!

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  12. @ Nathan, ci sono libri, scrittori, artisti nella “storia” di ciascuno di noi; alcuni sono passati e passano in superficie, altri incidono nella carne come lama da squarto. E restano. In sottofondo. Sempre.

    @ Roberto, mi è stato tanto caro quel libro ambientato sulla collina di Spoon River e da cui Da Andrè ha tratto un disco di rara e sublime bellezza; sai, non ricordo se tra le tue intersezioni poetiche c’è anche Masters e Ungaretti (passo stasera a rivedere)

    @Ti ringrazio Giulia, ma sei tu, che mi insegni con ogni tuo scritto l’attenzione, la cura e la bellezza interiore delle cose.

    @E’ vero Patty, il secondo frammento piace anche a me, soprattutto per quell’ “esplorazione di un personale continente d’inferno…” Felice di ospitarti qui, passa quando vuoi, così impariamo insieme (si impara sempre insieme!) 😉

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  13. Mi piace questo tuo nuovo blog, ho l’impressione che segnali un tuo cambiamento interiore, un caro saluto, Bianca

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  14. Cara Bianca, ci sono tempi di cambiamenti interiori ed esteriori, dopotutto “Un uomo deve sempre viaggiare, uscire, rientrare, attraversare le porte del mondo” (Jean-Jacques Ilunga)
    Un abbraccio carissimo a te Mapi

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  15. Ciao Mapi……………….(non lo far sapere a nessuno) Io dalle tue parti conosco molte persone anche se a volte loro non mi conoscono. Ho conosciuto anche il tuo Sindaco il signor Iannotti se ricordo bene ed il vice dott. Carlo Petta………..
    Ti abbraccio.

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  16. Carissimo Ventoamico, il mio sindaco però si chiama Fiore (credo che i tuoi ricordi facciano forse un pò di interferenza con i paesi vicini). Ti ricordo che io abito a San Severino Lucano nel cuore del Parco Nazionale del Pollino. Un abbraccio Mapi

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  17. Credevo fossi di Trecchina, avevo fatto confusine su questo, difatti Iannotti e Petta ne sono rispettivamente sindaco e vice. Scusa l’errore.

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  18. Cara Mapi, un saluto veloce e per chiederti se sarai con noi l’8 marzo. Buona Domenica. 🙂

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  19. […] strenuamente con la materia per cavare da essa l’immagine presente nella sua mente. Montale e Ungaretti rimasero profondamente colpiti dalla forza della sua lirica, per tanto tempo ingiustamente […]

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  20. […] contro i muri le “monete rosse”, ha vissuto a Roma e a Milano e fu amico tra gli altri di Ungaretti e del pittore Scipione. “La notte del 9 marzo” è una piccola prosa autobiografica giovanile […]

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  21. Una lettura interessante, questa, ma anche altre del tuo blog
    qui in particolare lascio un commento dove si legge una sorta di fiduciosa “venerazione” del poeta ungaretti nella forza, salvifica, illuminante della poesia.
    grazie mapi

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  22. Ali, quella fiducia nella parola di cui parli, Ungaretti me l’ha restituita. Un abbraccio a te Mapi

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  23. la poesia è un modo per esprimere i propri sentimenti ma nache di sfogarsi.la poesia è come una stella comenta in un cielo tappezzato di stelle uma più luccicante dell’altra.ma è anche come un sogno preso è gettato nei roghi dell’inferno.la poesia è vita.

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  24. le psrole di ungaretti sono molto realistiche.in ogni azione che compiamo c’è sempre poesia:se ci innamoriamo per la prima volta,ho il primo bacio ho qualsiasi cosa bella o brutta che nel bene e nel mmale ci insegni sempre qualcosa.

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  25. ungaretti è stato un grande

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  26. Ungaretti—–> NOBEL <—-Montale – Neteditor
    http://www.neteditor.it/content/233964/ungaretti-nobel
    ritratto di Nikètor. Pubblicato da Nikètor il Mar, 19/05/2015 – 17:05. Dare il Nobel. ad Ungaretti,. sarebbe stato. avvilirne i versi. Soccorrevole. invece per quelli.

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